Carissimi,

approfitto di questo inizio d'anno liturgico per scrivervi in merito al sacramento della confermazione e alla sua celebrazione.

Tutti conosciamo il suo valore e come la Chiesa, in relazione all’intera iniziazione cristiana, lo considera come perfezionamento del battesimo in vista dell’eucaristia, che ne è il compimento, e come segno eloquente del legame del battezzato alla Chiesa locale mediante il suo vescovo. Avremo modo di tornare a riflettere su questi temi, avviando come Comunità diocesana il Cantiere della iniziazione cristiana, che ci vedrà tutti partecipi in un serio e coinvolgente approfondimento teologico-pastorale.

Sapete che il ministro ordinario della confermazione è il vescovo (cfr. can. 882 e CE 455). È lui che normalmente conferisce il sacramento, perché sia evidente il più stretto legame che unisce i cresimati alla Chiesa e il mandato della testimonianza. Tuttavia per una grave necessità, come talvolta capita per il rilevante numero dei cresimandi, questo sacramento può essere conferito validamente anche da un presbitero provvisto di questa facoltà in forza del diritto universale o per speciale concessione della competente autorità. Di tale facoltà, il presbitero delegato deve servirsi solo per coloro in favore dei quali la facoltà è stata concessa (cfr. can. 885 §2).

Il tempo più opportuno per la celebrazione della confermazione è sicuramente il tempo pasquale che trova il suo termine e il culmine nella Pentecoste. La pedagogia dell’anno liturgico ci insegna che il mistero pasquale è troppo grande per essere celebrato in un solo giorno, per questo la Chiesa consacra cinquanta giorni, che per i Padri è il «laetissimum spatium», estensione della gioia pasquale.

Ribadendo che Pentecoste non è un solo giorno, il cinquantesimo, ma tutti i cinquanta giorni, vorrei che non venisse riservato esclusivamente questo giorno alla celebrazione del sacramento della confermazione. In questo modo, tra l’altro, si permetterà a ogni Comunità parrocchiale di vivere con intensità spirituale e comunitariamente il giorno di Pentecoste, non meno importante di quello di Pasqua, dando il dovuto spazio alla veglia che lo procede e alle celebrazioni eucaristiche di questa solennità, non occupate dalla celebrazione delle cresime.

Queste potranno essere celebrate in tutte le domeniche di Pasqua e anche in qualsiasi altra domenica, Pasqua della settimana, escluse quelle del Tempo di Quaresima, nel quale non si devono celebrare neanche i battesimi.

Come già comunicato, la richiesta per la celebrazione delle Cresime dovrà giungere per tempo alla mia segreteria. Qualora non mi fosse possibile essere presente, chiederò al delegato per la pastorale liturgica di provvedere a individuare un mio delegato per la celebrazione tra i vescovi emeriti, i vicari episcopali o i vicari zonali. 

Nel rinnovarvi la mia gratitudine per il vostro impegno costante a servizio dell’evangelizzazione nelle nostre Comunità, in questo tempo particolare e complesso, vi affido tutti alla guida materna e amorevole della Beata Vergine Maria Immacolata, Madre di Dio e della Chiesa. A lei chiedo di sostenere il nostro cammino. Facciamoci pazienti e attenti accompagnatori di tutti, in particolare dei genitori, e dei ragazzi con i loro catechisti. I sacramenti non siano mete terminali dei nostri percorsi, ma tappe di un cammino di fede più ampio che possa iniziare alla vita cristiana come vita in Cristo e nello Spirito, mediante la Parola annunciata e la testimonianza dell’intera Comunità sempre più attrattiva e coinvolta nell’accoglienza delle nostre famiglie.  

Vi benedico.

                                                                                                                                      ✠ Giuseppe Satriano

Bari, 8 dicembre 2022                                                                                    

Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria