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Lo splendore della Speranza

Francesco Cacucci

Lo Splendore della speranza

Verso le periferie della storia

Edizioni Dehoniane Bologna

Collana Documenti Ecclesiali

novembre 2013

€ 2,20

 

In continuità con l’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI, anno che ci invitava a mettere al centro l’evento della pasqua, vogliamo vivere un Anno di speranza, cogliendo il riferimento liturgico al dono dello Spirito come conseguenza del dono pasquale.

La festa di pentecoste non potrebbe realizzarsi se non ci fosse la pasqua; e, allo stesso tempo, la pasqua non porterebbe i suoi frutti in noi se non ci fosse la pentecoste. Dice san Bernardo: «abbiamo un pegno della nostra salvezza: la doppia effusione del Sangue e dello Spirito; a nulla mi gioverebbe l’una senza l’altra. Non mi gioverebbe il fatto che Cristo è morto per me, se non mi vivificasse con il suo Spirito».

E, d’altra parte, l’esperienza dell’Anno della fede non poteva non condurci e non invitarci alla speranza. Infatti, un tratto che accomuna e allo stesso tempo distingue il mistero della pasqua e della pentecoste è proprio il cammino della fede «e» della speranza: fede «e» speranza: come due facce di una stessa medaglia.

Da un lato la veglia pasquale, che ci invita a procedere dall’esterno verso l’interno, dalla strada verso l’altare; dall’altro lato la pentecoste, che porta la nostra fede dall’interno verso l’esterno, dall’altare verso la strada. Questo perché non è possibile aprirci alla missione se prima non viviamo la comunione: è il cammino della mistagogia.

Spesso, in questi anni, è ritornata l’esigenza di vivere il cammino mistagogico superando la tentazione di considerarlo relegato all’aspetto liturgico-sacramentale.

La mistagogia ha il suo posto nella vita, nella sintesi tra parola-liturgia-vita, aiuta tutta la Chiesa a passare dai «principi» evangelici agli «imperativi» per attuare, oggi, l’amore di Dio e del prossimo.

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