IV Domenica di Pasqua anno B. Il Dio-pastore dona la vita anche a chi gliela toglie
Il Dio-pastore non chiede, offre; non prende niente e dona il meglio; non toglie vita ma dà la sua vita anche a coloro che gliela tolgono
Il Dio-pastore non chiede, offre; non prende niente e dona il meglio; non toglie vita ma dà la sua vita anche a coloro che gliela tolgono
La bella notizia è questa: Gesù è vivo, è potenza di vita, avvolge di pace, piange le nostre lacrime, ci cattura dentro il suo risorgere, ci solleva a pienezza, su ali d'aquila, nel tempo e nell'eternità
Gesù non vuole forzare Tommaso, ne rispetta la fatica e i dubbi, sa i tempi di ciascuno, conosce la complessità del vivere
Cristo è il Risorgente, adesso. Sorge in questo momento dal fondo del mio essere, dal fondo di ogni uomo, dal fondo della storia, continua a risorgere, a immettere con la mano viva del creatore germi di speranza e di fiducia, di coraggio e libertà
Che bella questa parola: "non è qui", lui c'è, vive, ma non qui. Lui è il vivente, un Dio da sorprendere nella vita. C'è, ma va cercato fuori dal territorio delle tombe, in giro per le strade, per le case, dovunque
Fermiamoci un istante per fissare nel nostro spirito alcuni momenti della passione del Signore, ascoltando l'invito che egli stesso ci rivolge dall'alto della Croce: " 0 voi che passate per strada, alzate lo sguardo e vedete se c'è un dolore grande come il mio " (Lam. 1, 12)
E' l'Eucaristia che crea la comunità e fa la Chiesa, come spiga cresciuta da quel chicco di grano caduto in terra e morto e che ha portato molto frutto
Nella Messa crismale del Giovedì Santo gli oli santi stanno al centro dell’azione liturgica. Vengono consacrati nella cattedrale dal Vescovo per tutto l’anno. Esprimono così anche l’unità della Chiesa, garantita dall’Episcopato, e rimandano a Cristo, il vero “pastore e custode delle nostre anime”, come lo chiama san Pietro (cfr 1 Pt 2,25)
Sono giorni per stare vicino a Dio nella sua sofferenza: la passione di Cristo si consuma ancora, in diretta, nelle infinite croci del mondo, dove noi possiamo stare accanto ai crocifissi della storia
Il verbo principale che regge la parabola del seme è «produce frutto». Gloria di Dio non è il morire ma la fecondità