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S.E. Giuseppe

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Editoriali

II Domenica del Tempo Ordinario anno C. Andare a Cana

Siamo sempre invitati al banchetto di Cana, per essere noi coinvolti in questo incontro tra Cristo, Signore e Sposo, e la sua comunità. Si tratta di andare a Cana, di cercare di vedere con occhi di fede, di ascoltare le parole della fede, di eseguire le parole dette da Gesù, di gustare il vino del Regno e di toccare, sì di toccare il corpo di Gesù. Allora sentiremo che lui è in attesa di bere presto con noi il vino nuovo del Regno: l’ha bevuto sulla terra, l’ha lasciato a noi in dono eucaristico, ma lo berrà di nuovo con noi nella terra nuova, nel cielo nuovo

Battesimo del Signore

Il Battesimo di Gesù è innanzitutto la festa che ci dice che Gesù si è voluto immergere (battesimo in greco deriva appunto da "immersione") condividendo la nostra umanità, la nostra storia, camminando insieme a noi!

Epifania del Signore

Con i magi siamo chiamati a metterci in cammino verso la Luce, aprendo con stupore la nostra mente alla conoscenza del mistero nascosto nel cuore di Dio e finalmente rivelato: la strada che porta a Gesù è una via di comunione aperta a tutte le genti, non importa da quale distanza o diversità provengano

Maria Santissima Madre di Dio. Tacerlo era diventato impossibile

Un nome-benedetto è anche la prima benedizione dell'anno, la prima raccomandata da Dio a Mosè: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace»

Natale del Signore. Messa della Notte: “Oggi è nato per voi un Salvatore”

La gloria, il peso di Dio si manifesta nel suo agire nel mondo, anche se egli è Santo ed è nel più alto dei cieli, nel suo dare la pace all’umanità che egli ama. Ecco la buona notizia del Natale: Dio ci ama a tal punto da aver voluto essere in Gesù Cristo, nato nell’umiltà e nella povertà, uno di noi, tra di noi, uguale a noi, un uomo come noi

IV Domenica di Avvento anno C. Il grande mistero della Visitazione

Il racconto della Visitazione dà le vertigini: il Messia Gesù, non ancora nato ma presente nel grembo della madre Maria, incontra il precursore Giovanni, profeta presente egli pure nel grembo della madre Elisabetta e, riconosciuto, causa gioia ed esultanza. Avviene l’incontro con il Cristo da parte di tutta la profezia che lo ha preceduto, che discerne la venuta del Veniente tanto desiderato; e questo riconoscimento provoca la danza adorante e gioiosa per il compimento delle promesse di Dio. Tutto questo accade nell’incontro umanissimo tra due donne, che parlano l’una all’altra, si ascoltano e si rallegrano lodando Dio

III Domenica di Avvento anno C. “Che cosa dobbiamo fare?”

Ciò che Giovanni il Battista chiede nella sua predicazione appartiene alla vita quotidiana. Affinché il popolo sia preparato all’incontro con il Veniente, egli non richiede di fare sacrifici e olocausti, di recarsi più volte al tempio per partecipare alle solenni liturgie, di rispettare calendari liturgici o di fare particolari digiuni, ma chiede azioni umanissime. Chiede di assumere comportamenti quotidiani, nelle relazioni con gli altri: condivisione, giustizia, non violenza. Ecco dove si mostra concretamente la conversione, la metánoia.

II Domenica di Avvento anno C. Un'immersione per la remissione dei peccati

L’immersione nel Giordano, segno della volontà di conversione, è strettamente legata alla remissione dei peccati per opera di Dio. È l’amore preveniente di Dio a causare in noi la conversione. Se predisponiamo tutto per ricevere questo amore, allora il dono del perdono dei peccati opera ciò che nessuno di noi potrebbe operare: i nostri peccati sono cancellati da Dio, che ci guarda come creature irreprensibili perché giustificate dalla sua misericordia. Questo è il Vangelo, la buona notizia che comincia a risuonare nel deserto per opera di Giovanni il Battista

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