Lo Spirito che procede dal Padre è anche lo Spirito del Figlio, inviato da lui e suo compagno inseparabile. E dopo che Gesù lo ha inviato dalla sua gloria presso il Padre, è il compagno inseparabile di ogni cristiano
Il Vangelo non può essere contenuto né in un popolo, né in una cultura, e neppure in un modo religioso di vivere la fede: gli inviati devono lasciarsi alle loro spalle terra, famiglia, legami e cultura, per guardare a nuove terre, a nuove culture, nelle quali il semplice Vangelo potrà essere seminato e dare frutti abbondanti
Che cosa fare come discepoli di Gesù? Credere all’amore, amare gli altri perché Dio ci ha amati per primo e non cedere mai alla tentazione di pensare che ci basti nutrire un amore di desiderio o di attesa per Dio: no, lo amiamo se realizziamo il comandamento nuovo dell’amore reciproco, a immagine di quello vissuto da Gesù
Ognuno di noi discepoli di Gesù è un tralcio che, se non porta frutto, viene separato dalla vite e può solo seccare ed essere gettato nel fuoco; ma se resta un tralcio della vite, se si nutre della sua linfa vitale, allora dà frutto e, per la potatura ricevuta dal Padre, darà frutto buono e abbondante!
Sulla tomba di un cristiano della fine del II secolo si legge questa iscrizione: “Sono il discepolo di un pastore santo che ha occhi grandi; il suo sguardo raggiunge tutti”. Sì, Gesù è il pastore santo, buono e bello, con occhi grandi, che raggiungono tutti, anche noi oggi. E da questi occhi noi ci sentiamo protetti e guidati
Ancora una volta siamo immersi innanzitutto nell'atmosfera della prima Chiesa, che si contraddistingue nella sua missione, specialmente nella parola franca e coraggiosa di Pietro
L’operazione più difficile, per Tommaso come per noi, sta proprio nel vedere nei corpi piagati la potenza di una trasfigurazione che fa delle piaghe delle cicatrici luminose e piene di senso: non più segno di morte o di peccato, ma segno di guarigione e di vita per sempre
Il testo insiste sulla dimensione paradossale e scandalosa della Resurrezione. Infatti, come i discepoli fuggirono al momento dell'arresto di Gesù, inizio della passione, così le donne fuggono dalla tomba vuota e non riferiscono a nessuno quanto hanno ascoltato. La resurrezione è disorientante come la passione e la morte in croce
"La chiarezza e la gioia che, per la gran parte di noi, sono pensiero della Pasqua, non può cambiare nulla del fatto che, il contenuto profondo di questo giorno sia, per noi, molto più difficile da comprendere, rispetto a quello del Natale. La nascita, l'infanzia, la famiglia, tutto ciò fa parte del nostro mondo di esperienze"