Un tale viene rapinato e ferito, l'unico che si occupa di lui è uno straniero, un extracomunitario, uno che non tira diritto. Altri due scendono dalla capitale, bazzicano il Tempio, uno è prete e l'altro un cantore/lettore. Tirano diritto e fanno bene. Che ne sanno di chi è quel tale e cosa è successo? E se fosse un regolamento fra bande? E se avesse l'AIDS? E se i briganti tornassero?
Non dobbiamo convertire nessuno: è Dio che converte, è lui che abita i cuori. A noi, solo, il compito di preparargli la strada. In coppia veniamo mandati: l'annuncio non è atteggiamento carismatico di qualche guru, ma dimensione di comunità che si costruisce, fatica nello stare insieme. L'annuncio è fecondato dalla preghiera: perché non diventare silenziosi terroristi di bene, seminando benedizioni e preghiere segrete là dove lavoriamo? Affidando al Signore, invece di giudicare?Il Signore ci chiede di andare senza troppi mezzi, usando gli strumenti sempre e solo come strumenti, andando all'essenziale.
Come vedi dal titolo, oggi Gesù ti propone un check-up, un test, per verificare il modo con cui lo stai seguendo. Come quando si programma un lungo viaggio in auto occorre un controllo di freni, olio, gomme, acqua del radiatore, luci... così Gesù ti invita a fermarti e fare un check-up completo al tuo cuore.Verifica qui se le tre caratteristiche del discepolo sono anche le tue:
Chi sei, davvero, Nazareno?Un grande uomo della storia divinizzato dai propri discepoli? Un profeta sopravvalutato, un anarchico inquadrato dalla storiografia ufficiale? Nessuno potrà mai possederti in pienezza, nessuno afferrarti con verità, nessuno dare di te una visione definitiva, neppure la comunità dei tuoi discepoli, che pure ne conserva fedelmente la Parola e che, sempre, apre il cuore alla comprensione del Mistero della sua presenza per farla risuonare lungo la Storia in attesa del suo ritorno.
La narrazione dell'episodio della peccatrice nella casa di Simone è speculare al racconto del tradimento di Davide. Davide fa esperienza della sua bassezza, la peccatrice della sua grandezza. Davide riconosce Dio nell'uomo, nell'amico tradito, la peccatrice riconosce nell'amore di Gesù la gratuità e la purezza dell'amore per l'uomo a lei fino allora del tutto sconosciuta.
O l'eucarestia contagia la nostra vita, la riempie, la modella, la plasma, la informa o resta sterile, morta, inutile. La Messa inizia proprio nel momento in cui usciamo dalla porta della chiesa. E dura un'intera settimana. Quel pane ricevuto ci aiuta a sfamare la folla, ad accorgerci della fame insaziata di chi incontreremo durante la settimana e a mettere a disposizione quel poco che siamo per sfamare ogni uomo, nel corpo e nell'anima.
Molti dicono: ma cos'è questo rebus di tre che sono uno e di uno che sono tre? Non sarebbe più semplice credere in un Dio unico, punto e basta, come fanno gli ebrei e i musulmani? La risposta è semplice. La Chiesa crede nella Trinità, non perché prenda gusto a complicare le cose, ma perché questa verità le è stata rivelata da Cristo.
Da questa contemplazione del sole trinitario discende quella spiritualità di comunione che deve caratterizzare il cammino delle nostre Chiese nel Millennio appena cominciato: "Prima di programmare iniziative concrete, occorre promuovere una spiritualità della comunione, facendola emergere come principio educativo in tutti i luoghi dove si plasma l'uomo e il cristiano, dove si educano i ministri dell'altare, i consacrati, gli operatori pastorali, dove si costruiscono le famiglie e le comunità" (NMI 43)
In qualunque parte della terra, in qualunque epoca, in qualunque ora, si radunano assieme due o più discepoli del Signore, egli sta in mezzo a loro. Da quel momento in poi la presenza di Gesù sarebbe stata ancor più larga nello spazio e nel tempo; per sempre avrebbe accompagnato i discepoli, dovunque e comunque. Di qui il motivo della grande gioia. Nessuno al mondo avrebbe ormai potuto allontanare Gesù dalla loro vita.
"Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (vv. 25-26). Gesù aveva capito che i discepoli erano smemorati e inclini all'incomprensione; e noi non siamo diversi. Per questo aggiunse che avrebbe mandato lo Spirito come maestro interiore dei discepoli e di ogni credente. Sarà suo compito «insegnare» e «ricordare» le parole dette da Gesù.