La correzione di un fratello, di una sorella, è opera delicata, faticosa, che richiede pazienza e deve essere ispirata solo dalla misericordia. Perché tutti siamo deboli, tutti cadiamo e abbiamo bisogno di essere aiutati e perdonati: nella comunità cristiana non ci sono puri che aiutano gli impuri o sani che curano i malati! Prima o poi conosciamo il peccato e abbiamo bisogno di un aiuto intelligente e veramente misericordioso, l’aiuto che verrebbe da Dio
Essere discepoli e discepole di Gesù non è solo seguire un maestro sapiente e autorevole, non è solo seguire un profeta capace di compiere miracoli. Significa essere coinvolti con la sua vita, significa rinunciare a conoscere e affermare se stessi, significa prendere la propria croce, lo strumento della morte dell’uomo mondano, dell’“uomo vecchio”, e seguire Gesù ovunque egli vada. Discepolato a caro prezzo! La gloria di ogni cristiano sta tutta in quel prendere la propria croce e seguire il suo Signore nella passione, morte e resurrezione
Chi è Gesù? È una domanda che dobbiamo farci e rifarci nel passare dei giorni. Perché la nostra adesione a Gesù dipende proprio da ciò che viviamo nella conoscenza o sovraconoscenza della sua persona. Chi è Gesù per me?, è la domanda incessante del cristiano, che cerca di non fare di Gesù il prodotto dei suoi desideri o delle sue proiezioni, ma di accogliere la conoscenza di lui da Dio stesso, contemplando il Vangelo e ascoltando lo Spirito santo
In questa pagina è narrato miracolo dell’incontro. A causa di questo incontro decisivo Gesù inaugura una nuova fase: questa donna pagana “mette al mondo” Gesù, gli fa scoprire l’universalità della sua missione. Per Gesù l’incontro con un’altra persona è vero nella misura in cui non solo egli cambia chi incontra, ma subisce anche un cambiamento in se stesso proprio a causa dell’incontro
Colui che sembra assente, in verità è presente più che mai, e la sua barca resta la sua barca, sia che lui non vi sia sopra, sia che si trovi su di essa e dorma appoggiato a un cuscino. Quando Gesù ci viene incontro, prima che discerniamo pienamente la sua presenza, ci dice: “Coraggio, non temete!”. E sempre egli accetta la debolezza della nostra fede, tendendoci la mano ogni volta che noi cadiamo o sprofondiamo
La trasfigurazione è mistero di trasformazione: il nostro corpo e questa creazione sono chiamati alla trasfigurazione, a diventare “altro”; il nostro corpo di miseria diventerà corpo di gloria, e la creazione che geme e soffre nelle doglie del parto conoscerà il mutamento in cielo nuovo e terra nuova. Ciò che è avvenuto sul monte Tabor in Gesù avverrà per tutti i credenti e per il cosmo intero alla fine della storia…
Chi segue Gesù non dice: “Ho lasciato”, ma: “Ho trovato un tesoro”; e non umilia nessuno, non si sente migliore degli altri, ma è semplicemente nella gioia per aver trovato il tesoro. La misura dell’essere discepolo di Gesù è l’appartenenza a lui, non il distacco dalle cose, che se mai ne è una conseguenza: una vera sequela si fa spinti dalla gioia!
Verrà l’ora della mietitura, del giudizio, e allora vi sarà la separazione: il pane sarà prodotto con il buon grano, mentre la zizzania sarà bruciata. Nel frattempo, però, c’è bisogno di attesa paziente e di mitezza. L’intransigenza, il cercare la purezza a tutti i costi, la rigidità di volere una comunità composta tutta di giusti è pericolosa, perché i confini tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia a volte non sono così netti
Gesù ha usato frequentemente il linguaggio delle immagini ed è ricorso, come altri maestri del suo tempo, a fatti di vita, noti a tutti, invitando a cogliervi aspetti capaci di rivelare il "mistero" di Dio e del suo regno, dell'uomo e della storia.
La povertà, la piccolezza interiore, che ha il nome dell'umiltà e della mitezza, sono le condizioni necessarie e ideali per saper riconoscere il Signore come via, verità e vita e mettersi alla sua sequela.