Ormai il luogo dell’incontro con Dio è il corpo di Gesù, il luogo del vero culto a Dio è Gesù. I sacrifici animali sono finiti per sempre, Gesù è la vera vittima del sacrificio: sacrificio secondo Dio, infatti, è dare la vita per gli altri e offrire il proprio corpo per amore.
Nel mistero della trasfigurazione risuona l’invito decisivo per ogni discepolo di Gesù: occorre ascoltare lui, il Figlio, non le proprie paure, non i propri desideri, non le proprie immagini e proiezioni su Dio. Ormai anche per vedere e ascoltare Dio occorre vedere e ascoltare Gesù.
Gesù è costantemente tentato, per quaranta giorni, senza mai cedere a una visione trionfalistica della venuta del Regno. Nella sua profonda umiliazione, testimonianza della sua tentazione vera, reale (non un teatrino esemplare per noi!), Gesù fa pace tra cielo e terra
Sono già varie domeniche che Marco ci sta raccontando la guerra senza quartiere di Gesù contro il male, contro ogni specie di male; a favore dei malati, di ogni malato.
Gesù guarisce chi incontra, parlando, entrando in relazione, ma soprattutto suscitando fede-fiducia: e quando egli trova questa fiducia, allora può manifestarsi la vita più forte della morte
Com’era vissuta da Gesù una giornata? Egli predicava e insegnava con autorevolezza, incontrava delle persone liberandole dal male e curandole, pregava il Padre, trascorreva del tempo con la sua comunità.
C’è una voce che vien da un aldilà di noi stessi, eppure attraverso noi stessi: la voce del Signore Gesù! È così che inizia un rapporto tra ciascuno di noi e lui, sì, lui, il Signore, presenza invisibile ma viva, presenza che non parla in modo sonoro ma attrae
Ecco la dinamica del nostro incontro con il Signore: "cercare", "seguire", "dimorare". Queste sono anche le attitudini essenziali per conoscere e vivere l’amore
Con la festa del Battesimo di Gesù, ricordiamo il grande dono del nostro Battesimo: un giorno che segnò la nostra vita e che dovrebbe farci infinitamente felici.
La festa dell'Epifania ci fa contemplare il mistero dell'incarnazione da un altro punto di vista, sotto un'altra angolatura. Il bambino nato a Betlemme non è solo il Figlio di Dio annunciato nel segreto del cuore a Maria e Giuseppe, non è solo il salvatore annunciato dagli angeli ai pastori e da loro adorato, ma è anche il Re di Israele, non accolto dal suo popolo, condannato a morte dal potere politico e riconosciuto come luce da tutti i popoli.