Il brano evangelico ci suggerisce un metodo molto semplice per far verità e capire a che punto siamo: si tratta di andare oltre le parole che pronunciamo e di leggere la nostra vita per vedere se essa sia, nella concretezza dei fatti, un sì o un no di fronte alle esigenze della vita cristiana.
Il cuore della parabola è nell’annuncio di questa scandalosa misericordia di Dio, che può stabilire una vera parità tra i suoi figli solamente abolendo ogni privilegio e agendo unicamente in base al criterio della più pura gratuità, contro ogni forma di meritocrazia
Proviamo a guardare la croce non dal basso, ma dall'alto, dalla prospettiva del Padre, e vi leggeremo scritta a lettere di sangue una sola parola: Amore. Infatti il Padre non se ne sta impassibile ad attendere che il Figlio gli presenti il prezzo del nostro riscatto, per potersi finalmente riconciliare con noi.
A volte a causa del peccato, dell’inimicizia, delle piccole cattiverie quotidiane, la vita della chiesa, della comunità, della famiglia diventa pesante. Ma nessuna illusione: l’altro si deve amare innanzitutto portando il suo peso, mettendosi sotto di lui, vivendo l’hypomoné, la pazienza.
Confessare Gesù quale Messia è confessare un Messia crocifisso, scandalo, ostacolo per gli uomini religiosi, e follia, idea pazza per gli uomini non credenti (cf. 1Cor 1,23). È confessare “un Messia al contrario”
Come i discepoli sulle strade polverose della Palestina, anche oggi è nella comunità dei fedeli che ciascuno può incontrare Gesù
L'amore materno non si ferma di fronte a nessun ostacolo: a rendere forte l'amore di questa mamma è proprio il ricordo e la pena della figlioletta malata. Per questo vince ogni rispetto umano e continua a delineare il suo bisogno alle orecchie del maestro sperando di raggiungere così il suo cuore.
Il Magnificat ci lascia intuire il senso compiuto della vicenda di Maria: se la misericordia del Signore è il motore della storia, se l'amore di Dio avvolge per sempre tutta l'umanità, allora non poteva "conoscere la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita"
Se in qualche modo Gesù potesse presentarsi davanti a noi come si presentò davanti ai discepoli sull'acqua, saremo in grado di riconoscere che si tratta proprio di lui, oppure penseremo anche noi di vedere un fantasma?
Solo quando il bisogno dell’altro diventa il mio bisogno, allora può innestarsi una dinamica di condivisione capace di far scomparire il bisogno che porta alla morte.