Se c'è una virtù delicata e difficile oggi è proprio la pazienza. Che non è l'indifferenza al male, perché non si può fare di ogni erba un fascio: niente confusione tra il bene e il male! Nessuna rassegnazione di fronte all'apparente avanzata trionfale del male! Come pure nessuna equiparazione tra il carnefice e la vittima! Ma neanche nessuna identificazione tra noi - i soli buoni - e gli altri - i totalmente cattivi.
Il brano di Matteo mette in luce un aspetto della fede cristiana, racchiuso nell'interrogativo di Gesù: "Voi chi dite che io sia?", traducibile anche con "Chi sono io per voi, per te?". Ecco, questa domanda esige una risposta personale e chiede che se ne valutino le conseguenze. "Chi è Gesù per me?
La Trinità di Dio è il mistero della sua bellezza. Negarla è avere un Dio senza splendore, senza gioia, un Dio senza bellezza (K. Barth)
Così termina il vangelo: all’inizio alla vergine era stato annunciato che avrebbe dato alla luce un Figlio, il Dio-con-noi, l’Emmanuele ; ora, anche se nel seno del Padre, nella gloria divina, Gesù resta il Dio-con-noi per sempre
L’amore autentico per il Signore si lascia plasmare dalla parola che il Signore ci rivolge, è sempre realizzazione della parola di Dio, è un fare ciò che lui comanda e vuole
Non è possibile una conoscenza di Dio disgiunta dalla conoscenza di Gesù, e su questo dobbiamo interrogarci: chi è Dio per me? Dove lo cerco?
Gesù è il pastore perfetto perché dà la vita per le sue pecore offrendo spontaneamente se stesso per amore dei suoi, perché questi conoscano l'amore del Padre.
Resta con noi, perché si fa sera. Ed egli rimase con loro. Da allora Cristo entra sempre, se soltanto lo desidero. Rimane con me e mi trasforma, cambiandomi tre cose, il cuore, gli occhi, il cammino.
Ciò che ci fa credere è la croce. Ma ciò in cui crediamo è la vittoria della croce (Pascal): la vittoria sulla morte e sulla violenza.