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Editoriali

Maria Santissima Madre di Dio. L'altro volto del Natale

In questo primo giorno dell'anno, festa di Maria Madre di Dio e Giornata Mondiale della pace, vogliamo tentare di cogliere l'altro verso del Natale, o - se si vuole - l'altro versante dello "scambio", quello che riguarda noi, così come lo esprime la liturgia: "Oggi la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l'uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a lui in comunione mirabile, condividiamo la sua vita immortale".

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe anno B

La fede di Giuseppe e Maria si manifesta nel modo in cui essi ascoltano ciò che del divino figlio viene detto dalle persone che incontrano, ci raccontano pur distanti nel tempo, la vita familiare nell’attesa di Dio.

III Domenica di Avvento anno B. Giovanni, il testimone della luce

Ministero difficile, a prezzo della vita spesa e data, quello di Giovanni: nella consapevolezza di non avere luce propria, egli ha solo offerto il suo volto alla luce, ha contemplato la luce, è rimasto sempre rivolto alla luce, in modo così convincente e autorevole che chi guardava a lui si sentiva costretto a volgere lo sguardo verso la luce, verso colui di cui Giovanni era solo testimone, Gesù Cristo.

II Domenica di Avvento anno B. Il Vangelo ricomincia sempre

Il cristianesimo, il Vangelo vissuto nella carne di uomini e donne, ricomincia sempre: ancora oggi, come ieri e come domani, sempre si constaterà un rinascere, un ricominciare del Vangelo, che appare qua e là nella vita di alcuni che vogliono, tentano con tutte le loro forze di essere alla sequela di Gesù, sulle sue tracce.

I Domenica di Avvento anno B. "Vegliate!"

Vegliare è un esercizio faticoso, perché in esso occorre impegnare la mente e il corpo, ma è un esercizio generato e sostenuto da una speranza salda: c’è qualcuno che giunge, qualcuno che è alla porta. Il Signore Gesù, amato, invocato, ardentemente desiderato, sta per venire.

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo anno A

Nell’ultimo giorno tutti saremo giudicati sull’amore, e non ci sarà chiesto se non di rendere conto del servizio amoroso che avremo praticato quotidianamente verso i fratelli e le sorelle, “sacramento di Cristo”, soprattutto verso i più bisognosi. Il giudizio svelerà la verità profonda della nostra vita quotidiana, il nostro vivere o meno l’amore qui e ora.

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario anno A. La parabola dei talenti

Questa parabola non è un’esaltazione dell’efficienza (tanto meno di quella economica o finanziaria), non è un inno alla meritocrazia, ma è una vera e propria contestazione verso la comunità cristiana che sovente è tiepida, senza iniziativa, contenta di quello che opera, paurosa di fronte al cambiamento richiesto da nuove sfide o dalle mutate condizioni culturali della società.