Dopo averci presentato le tentazioni di Gesù e la sua trasfigurazione, questo anno liturgico A ci fa compiere un percorso che ci aiuta a comprendere sempre di più il battesimo attraverso brani del quarto vangelo. Oggi meditiamo sull’incontro tra Gesù e la samaritana, nel quale è rivelato il dono dell’acqua della vita.
Se nella prima domenica di Quaresima abbiamo meditato sull’abbassamento del Figlio fino alla prova della fede («Se sei il Figlio di Dio…»: Mt 4,3.6), oggi contempliamo l’evento glorioso della trasfigurazione, in cui la voce del Padre rivela Gesù come Figlio amato.
Con il mercoledì delle Ceneri siamo entrati nella Quaresima, un tempo di quaranta giorni da vivere da parte dei cristiani tutti insieme come tempo di conversione, di ritorno a Dio.
Tutti sapevano, al tempo di Gesù, che è da stolti costruire la propria casa sulla sabbia, nel fondo delle valli, anziché in alto sulla roccia. Dopo ogni pioggia abbondante si forma infatti quasi subito un torrente che spazza via le casupole che incontra sul suo cammino. Gesù si basa su questa osservazione che aveva forse fatto di persona per costruirvi la parabola odierna delle due case, che è come una parabola a due facce.
Tema dominante di questa domenica: Dio non ci abbandona, né si dimentica di noi. La prima lettura del profeta Isaia ci dà addirittura un dato… autobiografico di Dio: ci tiene talmente a noi che se anche una madre può dimenticarsi di suo figlio " io invece non ti dimenticherò mai!" .
In continuità con il brano evangelico di domenica scorsa, ascoltiamo oggi le ultime due cosiddette «antitesi» stabilite da Gesù tra l’interpretazione riduttiva della Legge e la novità della sua proposta, che sa risalire all’intenzione di Dio stesso.
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge e i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare compimento».
«Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo». Questi due piccoli detti che seguono le beatitudini sono – è importante ricordarlo – posti in bocca a Gesù, colui che solo ha potuto dire di sé: «Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerà nella tenebra» (Gv 8,12).
La chiesa ci chiama oggi a meditare sulle beatitudini pronunciate da Gesù in apertura del suo «discorso della montagna» (Mt 5,1-7,27).
Ascoltiamo oggi la narrazione dell’inizio del ministero pubblico di Gesù secondo l’evangelista Matteo.Come già in Marco, questo inizio avviene dopo il battesimo ricevuto da Gesù al Giordano (cf. Mt 3,13-17) e le tentazioni da lui affrontate vittoriosamente nel deserto (cf. Mt 4,1-11).