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Editoriali

XXVI Domenica del Tempo Ordinario anno A. “I peccatori manifesti e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio!”

Quelli che pubblicamente appaiono peccatori e sono da tutti ritenuti tali, sono preda della vergogna e sentono in loro il desiderio di cambiare vita, di convertirsi: desiderano uscire fuori dalla loro vita di peccato, che gli altri disprezzano e condannano. Gli uomini religiosi, invece, che appaiono osservanti ma hanno peccati nascosti, siccome tutti li venerano e tutti guardano a loro per il loro status, non vogliono assolutamente cambiare vita. Si sentono a posto e pensano di non avere bisogno di alcuna conversione: da questo nascono la loro ipocrisia, la loro rigidità, il loro giudicare e spiare gli altri, senza mai interrogarsi su di sé; sono sempre pronti ad assolversi, perché agli occhi della gente risultano giusti e addirittura esemplari…

XXV Domenica del Tempo Ordinario anno A. Misericordia non meritocrazia!

Gesù parla di gratuità, di una misericordia che non va meritata, ma accolta con gioia come amore riversato su tutti noi, tutti fratelli e sorelle, tutti figli e figlie amati da Dio. Di fronte a questo amore non ci sono privilegi da vantare, ma solo un dono da accogliere! E se cercassimo di andare a lui forti di nostri presunti meriti, non riusciremmo a conoscere il suo amore, sempre gratuito e mai meritato.

XXIV Domenica del Tempo Ordinario anno A. Perdonare fino a settanta volte sette

In obbedienza al Signore Gesù, l’amore e il perdono del cristiano siano gratuiti, senza calcoli né restrizioni, “di cuore”. Se il cristiano perdona facendo calcoli, svaluta quel perdono che proclama a parole. Perdonare l’imperdonabile: questa l’unica misura del perdono cristiano! Sarebbe una smentita del Dio narrato definitivamente da Gesù, l’essere da lui perdonati e poi non perdonare gli altri...

XXIII Domenica del Tempo Ordinario anno A. L’arte della correzione fraterna

La correzione di un fratello, di una sorella, è opera delicata, faticosa, che richiede pazienza e deve essere ispirata solo dalla misericordia. Perché tutti siamo deboli, tutti cadiamo e abbiamo bisogno di essere aiutati e perdonati: nella comunità cristiana non ci sono puri che aiutano gli impuri o sani che curano i malati! Prima o poi conosciamo il peccato e abbiamo bisogno di un aiuto intelligente e veramente misericordioso, l’aiuto che verrebbe da Dio

XXII Domenica del Tempo Ordinario anno A. “Se qualcuno vuole venire dietro a me…”

Essere discepoli e discepole di Gesù non è solo seguire un maestro sapiente e autorevole, non è solo seguire un profeta capace di compiere miracoli. Significa essere coinvolti con la sua vita, significa rinunciare a conoscere e affermare se stessi, significa prendere la propria croce, lo strumento della morte dell’uomo mondano, dell’“uomo vecchio”, e seguire Gesù ovunque egli vada. Discepolato a caro prezzo! La gloria di ogni cristiano sta tutta in quel prendere la propria croce e seguire il suo Signore nella passione, morte e resurrezione

XXI Domenica del Tempo Ordinario anno A. “Tu sei il Cristo”, “tu sei Pietro”

Chi è Gesù? È una domanda che dobbiamo farci e rifarci nel passare dei giorni. Perché la nostra adesione a Gesù dipende proprio da ciò che viviamo nella conoscenza o sovraconoscenza della sua persona. Chi è Gesù per me?, è la domanda incessante del cristiano, che cerca di non fare di Gesù il prodotto dei suoi desideri o delle sue proiezioni, ma di accogliere la conoscenza di lui da Dio stesso, contemplando il Vangelo e ascoltando lo Spirito santo

XX Domenica del Tempo Ordinario anno A. “Donna, grande è la tua fede!”

In questa pagina è narrato miracolo dell’incontro. A causa di questo incontro decisivo Gesù inaugura una nuova fase: questa donna pagana “mette al mondo” Gesù, gli fa scoprire l’universalità della sua missione. Per Gesù l’incontro con un’altra persona è vero nella misura in cui non solo egli cambia chi incontra, ma subisce anche un cambiamento in se stesso proprio a causa dell’incontro

Assunzione della Vergine Maria. Una donna fatta della "nostra pasta"

Una donna della "nostra pasta", impastata come noi di terra e cielo. Maria, con tutta la sua grandezza, non è una donna diversa dalle altre donne della terra. Ella è interamente donna, non un essere superiore venuto da un altro pianeta, né una creatura soprannaturale scesa dal cielo

XIX Domenica del Tempo Ordinario anno A. “Coraggio, Io sono, non abbiate paura!”

Colui che sembra assente, in verità è presente più che mai, e la sua barca resta la sua barca, sia che lui non vi sia sopra, sia che si trovi su di essa e dorma appoggiato a un cuscino. Quando Gesù ci viene incontro, prima che discerniamo pienamente la sua presenza, ci dice: “Coraggio, non temete!”. E sempre egli accetta la debolezza della nostra fede, tendendoci la mano ogni volta che noi cadiamo o sprofondiamo

Trasfigurazione del Signore. “Fu trasfigurato davanti ai discepoli…”

La trasfigurazione è mistero di trasformazione: il nostro corpo e questa creazione sono chiamati alla trasfigurazione, a diventare “altro”; il nostro corpo di miseria diventerà corpo di gloria, e la creazione che geme e soffre nelle doglie del parto conoscerà il mutamento in cielo nuovo e terra nuova. Ciò che è avvenuto sul monte Tabor in Gesù avverrà per tutti i credenti e per il cosmo intero alla fine della storia…

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