A Gesù non interessa tanto rivelarci il numero dei salvati, quanto il modo di salvarsi [...] Ciò che mette sulla strada della salvezza non è un qualche titolo di possesso ("Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza..."), ma è una decisione personale, seguita da una coerente condotta di vita.
Nessun accumulo di ricchezze a discapito dei fratelli può appesantire chi sa che «dove è il proprio tesoro, là è anche il proprio cuore»: la comunione con il Signore Gesù Cristo è il tesoro della propria vita. E qual è la caparra più reale del tesoro preparato per noi nei cieli, se non la gioia che nasce dal vivere già sulla terra la condivisione fraterna? Come potremo gioire alla fine dei tempi, se non sappiamo gioire qui e ora?
Smarrita qualsiasi fede in Dio, molti si ritrovano spesso oggi nelle condizioni del Qoelet, che non conosceva ancora l'idea di una vita oltre la morte. L'esistenza terrena appare in questo caso un controsenso. Non si usa più il termine "vanità", che è di sapore religioso, ma quello di assurdo. "Tutto è assurdo!"
I discepoli del Nazareno dovevano essere stati profondamente impressionati dalla frequenza e dal modo in cui Gesù pregava, sempre nei momenti cruciali e prima di scelte importanti, come la costituzione dei Dodici o la ferma decisione di dirigersi verso Gerusalemme; avevano intuito che la fonte segreta della sua straordinaria lucidità e libertà era da ricercare nella sua capacità di stare davanti a Dio in un rapporto unico e singolare. Così, desiderosi di avere anch'essi una formula di preghiera che li caratterizzasse come seguaci del Nazareno.
L'essenziale, ciò di cui nessuno può fare a meno, è il Regno, cioè fondamentalmente un dono di amore, dato dal Signore senza risparmio: Lui è anzitutto l'Ospite cui fare spazio nel proprio cuore. Ed è questo infatti che Egli desidera più di tutto: essere accolto e ascoltato, non onorato; o meglio, essere onorato e servito con l'ascolto e la meditazione della sua Parola! Proprio come fa Maria, che Luca ritrae nell'atteggiamento tipico del discepolo, il quale per definizione è anzitutto "colui che ascolta", nel Primo come nel Nuovo Testamento
Un tale viene rapinato e ferito, l'unico che si occupa di lui è uno straniero, un extracomunitario, uno che non tira diritto. Altri due scendono dalla capitale, bazzicano il Tempio, uno è prete e l'altro un cantore/lettore. Tirano diritto e fanno bene. Che ne sanno di chi è quel tale e cosa è successo? E se fosse un regolamento fra bande? E se avesse l'AIDS? E se i briganti tornassero?
Non dobbiamo convertire nessuno: è Dio che converte, è lui che abita i cuori. A noi, solo, il compito di preparargli la strada. In coppia veniamo mandati: l'annuncio non è atteggiamento carismatico di qualche guru, ma dimensione di comunità che si costruisce, fatica nello stare insieme. L'annuncio è fecondato dalla preghiera: perché non diventare silenziosi terroristi di bene, seminando benedizioni e preghiere segrete là dove lavoriamo? Affidando al Signore, invece di giudicare?Il Signore ci chiede di andare senza troppi mezzi, usando gli strumenti sempre e solo come strumenti, andando all'essenziale.
Come vedi dal titolo, oggi Gesù ti propone un check-up, un test, per verificare il modo con cui lo stai seguendo. Come quando si programma un lungo viaggio in auto occorre un controllo di freni, olio, gomme, acqua del radiatore, luci... così Gesù ti invita a fermarti e fare un check-up completo al tuo cuore.Verifica qui se le tre caratteristiche del discepolo sono anche le tue:
Chi sei, davvero, Nazareno?Un grande uomo della storia divinizzato dai propri discepoli? Un profeta sopravvalutato, un anarchico inquadrato dalla storiografia ufficiale? Nessuno potrà mai possederti in pienezza, nessuno afferrarti con verità, nessuno dare di te una visione definitiva, neppure la comunità dei tuoi discepoli, che pure ne conserva fedelmente la Parola e che, sempre, apre il cuore alla comprensione del Mistero della sua presenza per farla risuonare lungo la Storia in attesa del suo ritorno.
La narrazione dell'episodio della peccatrice nella casa di Simone è speculare al racconto del tradimento di Davide. Davide fa esperienza della sua bassezza, la peccatrice della sua grandezza. Davide riconosce Dio nell'uomo, nell'amico tradito, la peccatrice riconosce nell'amore di Gesù la gratuità e la purezza dell'amore per l'uomo a lei fino allora del tutto sconosciuta.