In questa pagina è narrato miracolo dell’incontro. A causa di questo incontro decisivo Gesù inaugura una nuova fase: questa donna pagana “mette al mondo” Gesù, gli fa scoprire l’universalità della sua missione. Per Gesù l’incontro con un’altra persona è vero nella misura in cui non solo egli cambia chi incontra, ma subisce anche un cambiamento in se stesso proprio a causa dell’incontro
Colui che sembra assente, in verità è presente più che mai, e la sua barca resta la sua barca, sia che lui non vi sia sopra, sia che si trovi su di essa e dorma appoggiato a un cuscino. Quando Gesù ci viene incontro, prima che discerniamo pienamente la sua presenza, ci dice: “Coraggio, non temete!”. E sempre egli accetta la debolezza della nostra fede, tendendoci la mano ogni volta che noi cadiamo o sprofondiamo
La trasfigurazione è mistero di trasformazione: il nostro corpo e questa creazione sono chiamati alla trasfigurazione, a diventare “altro”; il nostro corpo di miseria diventerà corpo di gloria, e la creazione che geme e soffre nelle doglie del parto conoscerà il mutamento in cielo nuovo e terra nuova. Ciò che è avvenuto sul monte Tabor in Gesù avverrà per tutti i credenti e per il cosmo intero alla fine della storia…
Chi segue Gesù non dice: “Ho lasciato”, ma: “Ho trovato un tesoro”; e non umilia nessuno, non si sente migliore degli altri, ma è semplicemente nella gioia per aver trovato il tesoro. La misura dell’essere discepolo di Gesù è l’appartenenza a lui, non il distacco dalle cose, che se mai ne è una conseguenza: una vera sequela si fa spinti dalla gioia!
Verrà l’ora della mietitura, del giudizio, e allora vi sarà la separazione: il pane sarà prodotto con il buon grano, mentre la zizzania sarà bruciata. Nel frattempo, però, c’è bisogno di attesa paziente e di mitezza. L’intransigenza, il cercare la purezza a tutti i costi, la rigidità di volere una comunità composta tutta di giusti è pericolosa, perché i confini tra bene e male, tra giustizia e ingiustizia a volte non sono così netti
Gesù ha usato frequentemente il linguaggio delle immagini ed è ricorso, come altri maestri del suo tempo, a fatti di vita, noti a tutti, invitando a cogliervi aspetti capaci di rivelare il "mistero" di Dio e del suo regno, dell'uomo e della storia.
La povertà, la piccolezza interiore, che ha il nome dell'umiltà e della mitezza, sono le condizioni necessarie e ideali per saper riconoscere il Signore come via, verità e vita e mettersi alla sua sequela.
Questo è il radicalismo cristiano! La sequela vissuta nell’amore per Cristo rende il discepolo degno di stare tra i testimoni del Regno che viene. Il saper non guardare a se stessi ma tenere fisso lo sguardo su Gesù per vivere i suoi sentimenti e agire come lui, è la sequela cristiana
Il martirio è ricomparso e oggi ci sono più martiri cristiani che nei secoli dell’impero romano. È dunque l’ora del coraggio, del non temere, sapendo che Gesù è accanto a noi nella potenza dello Spirito santo e lo sarà, come “altro Paraclito, come avvocato per noi davanti al Padre. Coraggio! La paura è la più grande minaccia alla fede cristiana: essa induce al dubbio e il dubbio al rinnegamento del Signore e del Vangelo. Se invece nel cristiano c’è un’umile fiducia, c’è una forza invincibile!
Nell’eucaristia la vita di Cristo diventa nostra vita e noi diventiamo corpo di Cristo, sue membra viventi, per lo stesso soffio che è lo Spirito santo