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Editoriali

Domenica delle Palme e della Passione del Signore anno A. La passione del Messia Gesù

L’evangelista Matteo ci fornisce l’interpretazione, scaturita dalla fede della chiesa, dei fatti che hanno costituito la fine della vita di Gesù il Cristo. Il vangelo è scritto da chi confessa la resurrezione di Gesù e dunque legge gli eventi antecedenti nella luce di quell’evento che spiega, dà senso, illumina la passione e la morte. Leggendo la passione secondo Matteo assistiamo, come folla convocata, al processo di Gesù, nel quale si affrontano la volontà di Dio e quella degli uomini, in un dramma pasquale

V Domenica di Quaresima anno A. Un amore più forte della morte

La resurrezione di Lazzaro, “colui che Gesù ama”, manifesta la ragione profonda per cui il Padre richiamerà Gesù dai morti alla vita eterna: nel duello tra vita e morte, tra amore e morte, vince la vita, vince l’amore vissuto da Gesù. Gesù è la vita, è l’amore che strappa alla morte le sue pecore, le quali non andranno mai perdute. Se Gesù ama e ha come amico chi crede in lui, non permetterà a nessuno, neppure alla morte, di rapirlo dalla sua mano!

IV Domenica di Quaresima anno A. Gesù, il Signore, la luce del mondo

Il racconto della guarigione di un uomo cieco dalla nascita è la narrazione di un processo in diverse tappe intentato a Gesù, colui che è la luce del mondo, luce che illumina ogni essere umano, eppure luce non riconosciuta né accolta da coloro ai quali era stata inviata. È una pagina paradossale, perché ci testimonia che chi è cieco, non vedente, incontrando colui che è la luce del mondo diventa “capace di vedere”, mentre quelli che vedono, incontrando Gesù restano abbagliati fino a rivelarsi ciechi, incapaci di vedere

III Domenica di Quaresima anno A. “Signore, dammi sempre quest’acqua!”

Nell’incontro umanissimo al pozzo di Sicar, Gesù annuncia alla donna samaritana l’inaudito, l’umanamente impossibile: c’è un’acqua da lui donata la quale, anziché essere attinta dal pozzo, diventa fonte zampillante, acqua che sale dal profondo. Bere l’acqua da lui donata significa trovare in sé una sorgente interiore: quest’acqua è lo Spirito effuso da Gesù nei nostri cuori, Spirito che zampilla per la vita eterna, che nel cuore del credente diventa “maestro interiore”

II Domenica di Quaresima anno A. Gesù trasfigurato

Se nella prima domenica del tempo quaresimale abbiamo contemplato Gesù messo alla prova nel deserto, fino alla tentazione di approfittare della sua qualità divina per compiere la sua missione, oggi contempliamo Gesù trasfigurato, rivestito di quella gloria che possedeva quale Figlio di Dio, ma che nascose, mettendola “tra parentesi” nella sua condizione di uomo come noi. Questo racconto tenta di esprimere l’indicibile: Gesù si è mostrato realmente e totalmente uomo eppure in un’altra forma, una forma gloriosa che trascende la forma della carne del Figlio di Maria

I Domenica di Quaresima anno A. La lotta contro le tentazioni

Il tempo della Quaresima è un tempo di prova, di lotta, di resistenza alle tentazioni che ci assediano, è un cammino nel deserto orientato al dono di Dio, all’incontro con lui. Per questo nella prima domenica di questo tempo liturgico ci viene svelata la realtà della tentazione subita da ogni essere umano, subita da Gesù stesso, anche lui “figlio di Adamo”. Gesù ha vinto le tentazioni, ma non è stato esente da esse, perché nella sua umanità vera e concreta c’era la fragilità, la debolezza della “carne”

VIII Domenica del Tempo Ordinario anno A. Non potete servire Dio e Mammona!

Il discepolo deve scegliere, senza tentare compromessi, sulla base di un discernimento che impone un aut aut: o il servizio al Dio vivente e liberatore, oppure la schiavitù al dio Mammona, alla ricchezza che aliena e acceca. Non si può appartenere a Dio e al denaro, non si può sperare nell’uno e nell’altro, non si può avere fede nell’uno e nell’altro

VII Domenica del Tempo Ordinario anno A. L’amore per il nemico

Questa è la “differenza cristiana”, la differenza del discepolo di Gesù rispetto a giudei o pagani, indifferenti o non credenti. Amare l’altro nella sua irriducibile alterità, al di fuori di ogni logica di reciprocità, che richiede il contraccambio e il riconoscimento reciproco dei diritti. Spetta dunque al cristiano vincere la paura del diverso, avere il coraggio di opporre il bene al male, assumere un comportamento pieno di amore gratuito verso i nemici, chiedere a Dio il bene, la felicità, la vita dell’aggressore