Maria che "serbava tutte queste cose nel suo cuore", "ha ascoltato la Parola e la conserva in un cuore onesto e buono" (cfr. Lc 8,15). Il custodire non è un semplice serbare nello scrigno della sua memoria, ma sottolinea il "mettere insieme" le diverse parti di una realtà che piano piano le si rivela. Custodire è un verbo che in molte altre occasioni viene tradotto con "meditare".
L'evento del Natale ci riguarda e si fa parola per noi: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito". A questa parola di un amore inaudito, al limite dello scandalo, si può rispondere solo con la fede
È lo stupore che risuona nelle parole di Elisabetta al saluto di Maria: "A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?". Questo stupore riecheggia - e con note ancora più acute - nel cantico di lode della Vergine, di cui il brano evangelico ci riporta solo le parole iniziali.
"Cosa dobbiamo fare?". La liturgia di oggi ci ripete con le parole spicce e secche del Battista: occorre convertirsi, bisogna cambiare direzione di marcia, è urgente intraprendere la strada della giustizia, della solidarietà, della sobrietà.
Giovanni è stato il precursore di Cristo nella storia e lo sarà fino alla fine dei tempi
Mentre si avvicina il Natale, la liturgia ci viene incontro con questa festa in onore della Madre di Gesù. La Vergine Maria diviene per noi un esempio di come vivere questo tempo di Avvento, di come attendere il Signore che sta per nascere in mezzo a noi.
Le parole di Gesù vanno accolte come un annuncio di ciò che può dare senso alla vita degli uomini feriti e oppressi
La regalità di Gesù viene solo da Dio, è quella di chi “è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45). Gesù sgombera così il campo da ogni possibile equivoco: la sua regalità non può essere intesa come potere di ordine terreno
Cercare le cose dell’alto restando fedeli alla terra: così si declina la vigilanza, quell’atteggiamento di consapevole attesa della venuta del Signore richiesto con insistenza da Gesù
A partire dalle azioni più semplici e quotidiane Gesù sa leggere l’intenzione profonda del cuore (cf. Gv 2,25): egli giudica non secondo le apparenze ma in verità (cf. Gv 7,24), poiché è capace di vedere altrimenti ciò che tutti vedono, grazie a uno sguardo altro sulla realtà, uno sguardo secondo il sentire di Dio