Gesù guarisce chi incontra, parlando, entrando in relazione, ma soprattutto suscitando fede-fiducia: e quando egli trova questa fiducia, allora può manifestarsi la vita più forte della morte
Com’era vissuta da Gesù una giornata? Egli predicava e insegnava con autorevolezza, incontrava delle persone liberandole dal male e curandole, pregava il Padre, trascorreva del tempo con la sua comunità.
C’è una voce che vien da un aldilà di noi stessi, eppure attraverso noi stessi: la voce del Signore Gesù! È così che inizia un rapporto tra ciascuno di noi e lui, sì, lui, il Signore, presenza invisibile ma viva, presenza che non parla in modo sonoro ma attrae
Ecco la dinamica del nostro incontro con il Signore: "cercare", "seguire", "dimorare". Queste sono anche le attitudini essenziali per conoscere e vivere l’amore
Con la festa del Battesimo di Gesù, ricordiamo il grande dono del nostro Battesimo: un giorno che segnò la nostra vita e che dovrebbe farci infinitamente felici.
La festa dell'Epifania ci fa contemplare il mistero dell'incarnazione da un altro punto di vista, sotto un'altra angolatura. Il bambino nato a Betlemme non è solo il Figlio di Dio annunciato nel segreto del cuore a Maria e Giuseppe, non è solo il salvatore annunciato dagli angeli ai pastori e da loro adorato, ma è anche il Re di Israele, non accolto dal suo popolo, condannato a morte dal potere politico e riconosciuto come luce da tutti i popoli.
La liturgia di oggi ci immerge nuovamente nel mistero del Natale. È facile per noi dimenticare, essere presi dai ritmi della nostra vita e lasciarci dominare da essi. E forse, in questi giorni, non siamo stati attenti come Maria che "conservava nel cuore tutto quanto accadeva" attorno a Gesù.
In questo primo giorno dell'anno, festa di Maria Madre di Dio e Giornata Mondiale della pace, vogliamo tentare di cogliere l'altro verso del Natale, o - se si vuole - l'altro versante dello "scambio", quello che riguarda noi, così come lo esprime la liturgia: "Oggi la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l'uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a lui in comunione mirabile, condividiamo la sua vita immortale".
La fede di Giuseppe e Maria si manifesta nel modo in cui essi ascoltano ciò che del divino figlio viene detto dalle persone che incontrano, ci raccontano pur distanti nel tempo, la vita familiare nell’attesa di Dio.
Solo Dio poteva darci un uomo come Gesù, e a questo dono ha risposto con un “amen”, un sì disponibile, Maria, la donna di Nazaret che Dio ha scelto facendola oggetto della sua grazia, della sua benevolenza, del suo amore totalmente gratuito.