VI Domenica di Pasqua anno A. Gesù promette “un altro Paraclito”
L’amore autentico per il Signore si lascia plasmare dalla parola che il Signore ci rivolge, è sempre realizzazione della parola di Dio, è un fare ciò che lui comanda e vuole
L’amore autentico per il Signore si lascia plasmare dalla parola che il Signore ci rivolge, è sempre realizzazione della parola di Dio, è un fare ciò che lui comanda e vuole
Non è possibile una conoscenza di Dio disgiunta dalla conoscenza di Gesù, e su questo dobbiamo interrogarci: chi è Dio per me? Dove lo cerco?
Gesù è il pastore perfetto perché dà la vita per le sue pecore offrendo spontaneamente se stesso per amore dei suoi, perché questi conoscano l'amore del Padre.
Resta con noi, perché si fa sera. Ed egli rimase con loro. Da allora Cristo entra sempre, se soltanto lo desidero. Rimane con me e mi trasforma, cambiandomi tre cose, il cuore, gli occhi, il cammino.
Ciò che ci fa credere è la croce. Ma ciò in cui crediamo è la vittoria della croce (Pascal): la vittoria sulla morte e sulla violenza.
Quella che stasera ci viene raccontata è una storia di luce che, per quanto venga offuscata dalle tenebre dei numerosi peccati, non si spegne mai, perché è resa vittoriosa dall'amore infinito di Dio.
In questo racconto della passione secondo Matteo, dove mi pongo io, discepolo? Sono come uno dei Dodici i quali, abbandonato tutto per seguire Gesù, giunta la passione, “tutti lo abbandonarono e fuggirono” ?
Dare la vita a Lazzaro è costato a Gesù la propria vita: ecco cosa accade nell’amicizia vera, quella vissuta da Gesù, che ha donato la propria vita per gli amici
Gesù è venuto per quelli che si sentono ciechi, non per quelli che credono di vedere e di questo sono sicuri, fino ad affermarlo contro i loro fratelli e anche contro il Signore stesso
La donna accetta di mettersi in gioco e riceve in cambio una promessa straordinaria: chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete in eterno; anzi, diventerà in lui sorgente che zampilla per la vita eterna