Colloquio con il vicario apostolico di Istanbul che partecipa ai lavori dell’incontro sinodale "Mediterraneo, frontiera di pace": come minoranza viviamo in una situazione difficile ma i limiti sono fatti per essere superati. L’impegno solidale con i migranti ed i più poveri
Alla terza giornata dell’incontro di Bari “Mediterraneo frontiera di pace” si parla delle terre dell'area preda di guerre, contrasti dolorosi e xenofobia. E dopodomani arriva Papa Francesco
Da Baghdad a Bari. La parrocchia di Sant'Antonio da Padova si prepara ad accogliere il card. Sako. Il parroco, padre Vito Di Pinto, parla dell'impegno dei francescano per i poveri. Destinatari: migranti, senza tetto, ma anche mamme con bambini piccoli e famiglie in difficoltà. L'auspicio per un Mediterraneo senza frontiere: imparare a conoscere la "geografia umana" delle persone, per guardarsi negli occhi e costruire insieme un futuro di pace
Viaggio nel quartiere Libertà di Bari dove sorge l’opera salesiana “Redentore”: 20mila metri quadrati di campi sportivi, oratori, centri diurni, scuole professionali. Ma anche percorsi alla legalità e alla giustizia contro ogni forma di criminalità, soprattutto mafiosa. Cuore pulsante di questa attività è la Parrocchia del Redentore che accoglierà il cardinale Cristóbal López Romero, uno dei delegati all’Incontro sul Mediterraneo. Don Francesco Preite, “c'è sempre una speranza nei giovani altrimenti non avrebbe senso tutto quello che facciamo qui”
I 58 presuli protagonisti del G20 ecclesiale sulla pace nei quartieri difficili del capoluogo pugliese o del paesi dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto
Terza giornata dell'Incontro "Mediterraneo frontiera di pace". L'invito ai politici ad aprire corridoi umanitari, a mettere fine alla causa delle migrazioni e promuovere la cultura della pace
L’umanesimo nasce nel Mediterraneo ed è nel Mediterraneo che deve tornare a fiorire: è questo il senso della relazione con cui lo storico Adriano Roccucci ha avviato i lavori della seconda giornata
La terza giornata di lavori al Castello Svevo incomincia con la presentazione del tema su cui i vescovi partecipanti si confronteranno, come ieri, nei “Tavoli di conversazione”
“Come cattolici vorremmo farci promotori di aperture, di spazi, in modo che entità che oggi non comunicano tra di loro possano venire, sedersi, parlare, riconciliarsi e trovare mediazioni per una maggiore giustizia che è la base per la fraternità e l’amicizia”
La seconda giornata di lavori al Castello Svevo incomincia con la presentazione del tema su cui i vescovi partecipanti si confronteranno, a partire dalle ore 10, nei “Tavoli di conversazione”
Al via nel capoluogo pugliese l’incontro dei vescovi e dei patriarchi dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Ad aprire i lavori il cardinale Bassetti, presidente della Cei: fermare subito guerre, divisioni e violenze
Dopo una storia di dominazioni straniere, un regime comunista più inumano di quello russo e cinese, l'Albania oggi è un Paese che non vuole restare ancorato alla sua memoria ma che vuole guardare avanti. "Abbiamo ricostruito quasi tutto quello che era stato distrutto dal comunismo. L’Albania oggi è un modello di convivenza interreligiosa. Questo è il messaggio che porteremo all'incontro di Bari", dice mons. George Anthony Frendo, arcivescovo metropolita di Tirana-Durazzo e presidente della Conferenza episcopale albanese
Alla guida della piccola Chiesa cattolica in Tunisia dal 2013, mons. Ilario Antoniazzi, arcivescovo di Tunisi, è tra i vescovi dei 20 Paesi che partecipano all'incontro “Mediterraneo frontiera di pace” che la Cei promuove a Bari (19-23 febbraio)
Il card. Bassetti ha aperto l'incontro di Bari esortando a declinare a 360 gradi la parola "pace" e indicando nel "metodo sinodale" e nel concetto di "cittadinanza" la chiave per affrontare insieme le sfide della globalizzazione. Mons. Raspanti: "Non possiamo limitarci alla denuncia". I saluti del sindaco e del presidente della Regione. Domani il primo giorno del confronto tra i 58 vescovi delegati provenienti da 20 Paesi
Per capire l’incontro che si apre oggi a Bari bisogna partire da un biglietto. Dalla riflessione che le agostiniane di Pennabilli hanno consegnato al presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. «Dove la carità non fa da nave – hanno scritto le monache – ad affondare non sono solo i barconi, ma è la nostra umanità». Poche righe che riassumono tutto
Il presidente della Cei apre l'incontro dei vescovi e cita La Pira. E ricorda che le migrazioni non cesserano fino a quando non ci sarà pace, giustizia ed equità economica
“Ho portato con me dalla Siria una valigia pesante, carica di sofferenza e paura”
“Pace significa essere differenti e vivere insieme, completarci gli uni gli altri”
Alle ore 16 di mercoledì 19 febbraio ha preso il via l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”, che riunisce a Bari una sessantina di vescovi provenienti da 20 paesi che si affacciano sul Mediterraneo
Alle ore 16 di mercoledì 19 febbraio prende il via l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”, che riunisce a Bari una sessantina di vescovi provenienti da 20 paesi che si affacciano sul Mediterraneo
Malta è erede di “un’esperienza di accoglienza millenaria”. Lo ha ricordato mons. Charles Jude Scicluna, arcivescovo di Malta e presidente della Conferenza Episcopale maltese
“Come cristiani portiamo sempre la speranza, che significa avere Cristo con noi”. Lo ha sottolineato mons. Nicolas Antiba, protosincello dell’arcieparchia di Damasco dei Greco-Melkiti, arrivato a Bari per l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace” dalla Siria “dopo anni di guerra e di difficoltà”
“Il Mediterraneo con tutte le sue chiese è uno spaccato di Chiesa Cattolica”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Gualtiero Bassetti, in un’intervista a ‘Il diario di Papa Francesco’ su Tv2000 alla vigilia dell’incontro ‘Mediterraneo frontiera di pace’, che si svolge a Bari dal 19 al 23 febbraio
“Senza dialogo non è possibile vivere insieme: è importante creare una via per il dialogo e la pace”
“Arrivo qui a Bari – afferma il card. Juan José Omella y Omella, arcivescovo di Barcellona – dalla Spagna, da Barcellona, e una delle cose che preoccupano anche noi è l’esigenza di accogliere e integrare i migranti che arrivano, aiutarli ad andare avanti e a trovare quello che desiderano
La vigilia dell’incontro di riflessione e spiritualità si carica di attesa e speranza. A Bari fervono i preparativi per “il convenire dei vescovi del Mediterraneo, voluto dal presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, per riflettere e aprire spiragli sul futuro delle Chiese che si affacciano sul Mare Nostrum e guardano all’oggi, fatto di difficoltà ma anche di speranza”, spiega Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei
Al via domani a Bari l'incontro dei vescovi del Mediterraneo promosso dalla Cei. Tra i partecipanti anche il vicario apostolico di Tripoli (Libia), mons. George Bugeja. In una intervista al Sir il vescovo fa il punto della situazione nel Paese nordafricano segnato da una guerra civile e parla del ruolo e dell'impegno della piccola Chiesa cattolica locale che definisce significativamente "presente e non nascosta"
Card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee): “Si può diventare insensibili alla sofferenza altrui, si può banalizzare il male, voltarsi dall’altra parte nel vedere centinaia di profughi nei viaggi della disperazione, nella speranza di un futuro onesto e migliore, di una terra di pace e di convivenza serena e operosa. Il Vangelo è chiaro e non può essere cambiato secondo le mode o le convenienze: chi specula, per qualunque motivo, sulla miseria e la paura altrui perde la propria umanità. L’Europa deve individuare una vera politica per il fenomeno migratorio, senza ipocrisie e interessi nascosti: ogni uomo ha dignità in sé, non può essere considerato perché ‘conveniente’ per qualcosa”
Nella Basilica di San Nicola le veglie di amicizia. Il ruolo delle Caritas. Coinvolti i bambini. L’attenzione al cinema. L’arcivescovo Cacucci: sarà un evento di popolo
Si apre domani a Bari l’Incontro dei vescovi del Mediterraneo. Parla il vice-presidente della Cei Raspanti. «Per la prima volta insieme i pastori di tutto il bacino»
L'incontro di Bari vuole essere "una presa di coscienza della crisi che interessa questa area e della risposta che come comunità cristiane e Chiese siamo chiamati a dare nel rispetto delle regole": alla vigilia di “Mediterraneo, frontiera di pace” a parlare è il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che auspica una "grande primavera del Mediterraneo". A dare la direzione è il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” di Abu Dhabi
Se sulla rotta della Chiesa italiana verso Bari, per il summit sul 'Mediterraneo frontiera di pace' viene in mente Napoli, non può che trattarsi di un indizio in più per affermare che l’approdo è quello giusto.
Parla il cardinale presidente della Cei alla vigilia dell'Incontro "Mediterraneo, frontiera di pace" che porterà a Bari i vescovi di venti Paesi. «L’indifferenza uccide»
La “nota caratterizzante” dell’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” sarà “quella dell’ascolto”. Lo ha sottolineato mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, a Bari
“La Turchia ospita cristiani di diverse denominazioni, quindi porteremo a Bari la ricchezza di un cristianesimo plurale che può essere considerato un esempio di come si può costruire l’unità nella diversità grazie a rapporti sereni e vincoli di solidarietà”. Così mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia, racconta al Sir il significato e il senso della presenza della Chiesa cattolica in Turchia all'incontro su “Mediterraneo, frontiera di pace” (Bari, 19-23 febbraio), promosso dalla Cei
Aprirsi all’umanità, favorire il dialogo e il confronto e consegnare un futuro migliore ai giovani. Saranno questi i temi cardine dell’incontro "Mediterraneo frontiera di pace", il momento di riflessione che si svolgerà a Bari dal 19 al 23 febbraio tra tutti i vescovi cattolici dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e che sarà concluso dalla Messa presieduta da Papa Francesco
Le madri superiore dei monasteri italiani hanno assicurato la preghiera personale e comunitaria, anche contribuendo alla fase preparatoria con riflessioni scritte
Sabato 22 febbraio, alle 15.30, al Teatro Petruzzelli
Per tutta la durata dei lavori, sarà esposto nella Cappella del Castello Svevo, sede dell’evento, una copia facsimilare del Codex Purpureus Rossanensis, il prezioso evangelario miniato riconosciuto patrimonio Unesco, un libro che è esso stesso simbolo di dialogo e incontro.
Non un convegno accademico, ma uno spazio di comunione tra vescovi, che riflettono e, sotto la guida dello Spirito, provano a discernere i segni dei tempi. Siamo convinti, infatti, che una Chiesa mediterranea è già presente e operante, è ricca di tradizioni culturali, liturgiche ed ecclesiali, ed è probabilmente bisognosa di processi di dialogo. I pastori, che s’incontrano, hanno a cuore un Mediterraneo concreto con i popoli che lo abitano. Le loro voci sono portatrici di realtà diverse, ma non contrapposte
Parla il rappresentante della piccola Chiesa di minoranza presente in Turchia, a fianco di chi arriva profugo e sogna l’Europa: “Siamo molto limitati nell’azione, ma questo non vuol dire che non facciamo niente. Al contrario, siamo impegnati e ci diamo da fare”. “Una voce che dobbiamo ripetere, senza stancarci, perché non è mai abbastanza è il nostro no alla costruzione e al traffico delle armi che alimentano i conflitti. La guerra sarà sempre una sconfitta. La guerra non è mai giusta”
S'arricchisce il dibattito in vista dell'incontro - convocato a Bari, dal 19 al 23 febbraio - dei vescovi e dei patriarchi dei Paesi che s'affacciano sul Mediterraneo
Dal 19 al 23 febbraio nel capoluogo pugliese confronto sinodale su fede, fraternità, libertà religiosa, guerre e povert . A concludere i lavori sarà Papa Francesco con la celebrazione della Santa Messa e la recita dell’Angelus. L'evento è stato presentato questa mattina a Roma
Mare nostrum o Male nostrum? Divisioni, sofferenze, dolori e morte là dove un tempo - navigando - s'intrecciavano, senza frontiere né tensioni, storie, culture e destini differenti: come far ritornare quelle acque alla loro antica vocazione? Dal 19 al 23 febbraio ne parlano vescovi e patriarchi dei 19 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo
“Bari è stata scelta come sede dell’incontro della Cei sul Mediterraneo per la sua storica vocazione al dialogo e all’incontro, in nome di San Nicola”
Dal 19 al 23 febbraio l'evento per la pace. Cinque giornate di dialogo. Cinquantotto fra cardinali, patriarchi e vescovi che arriveranno in Puglia. Venti i Paesi rappresentati
“Questo incontro nasce da un progetto di Giorgio La Pira”, afferma il Presidente della CEI.
"Osare la pace con la forza della debolezza": è racchiuso in queste parole il senso della presenza a Bari, all'incontro "Mediterraneo, frontiera di pace", dell'arcivescovo, presidente dei vescovi cattolici greci, mons. Sevastianos Rossolatos. La testimonianza di una Chiesa povera ma che non si tira indietro davanti ai bisogni della popolazione
Ennesimo appello del Papa per la Siria. Da Idlib arriva la testimonianza di padre Jallouf che parla di emergenza umanitaria a causa degli scontri e lancia un appello alla comunità internazionale ed ai vescovi che parteciperanno all'incontro di Bari, perché fermino il massacro