La via del ritorno verso casa è la via delle sorprese. A Dio non importa il motivo per cui torniamo a lui, a lui basta il rimettersi in viaggio, egli attende senza tregua, ti "vede quando ancora sei lontano", ti corre incontro, ti si getta al collo, non ti lascia parlare.
L'amore radicale per il Regno, la croce da "portare", la rinuncia agli averi: ecco tre lineamenti fondamentali del discepolo di Cristo. Parole difficili, scoraggianti? No, se l'accento viene posto sul verbo principale: diventare discepoli
Quanto è difficile oggi alla mensa dei ricchi del mondo trovare seduti i poveri della terra! Tutt'al più ci si limita a un pranzo di beneficenza che fa onore a chi lo organizza e tranquillizza le coscienze!
La porta è stretta, ricorda Gesù, e richiede uno sforzo per essere attraversata. Stretta non per il gusto di imporre fatica, non per ridurre il numero dei salvati, ma perché indica con chiarezza che Cristo solo è "il punto di passaggio tra i valori di questo mondo e quelli del mondo venturo
Gesù non parla affatto un linguaggio politically correct: non è venuto a portare la pace, ma la divisione (la "spada", dice Mt 10,34). Di fronte a lui nessuno può rimanere indifferente o neutrale. Bisogna scegliere: o con lui o contro di lui.
Come quella di Maria, la nostra vita è un pellegrinaggio: incerto e faticoso e anche non poco penoso e sofferto, "in questa valle di lacrime", ma è un cammino aperto e costantemente accompagnato da Cristo, misterioso viandante che cammina con noi "tutti i giorni fino alla fine del mondo"
Due sono gli atteggiamenti che proprio non si addicono ai discepoli: la sedentarietà e la pigrizia. Se vi è una tentazione per le nostre comunità, oggi, è l'incapacità di sentirsi in cammino. È la pretesa di aver già raggiunto la meta, senza lasciarsi scomodare dal novum ultimum che ancora ci attende
"Quello che hai preparato di chi sarà?" (v. 20). È una domanda che dovrebbe squarciare anche i veli delle nostre illusioni. È un interrogativo che ci invita a operare un serio discernimento sul nostro modo di usare le ricchezze, distinguendo tra ciò che compiamo per "arricchire dinnanzi a Dio" (v. 21) e ciò che accumuliamo per noi stessi.
Solo lo Spirito ci consente di rivolgerci a Dio chiamandolo Abbà. Come Gesù e in Gesù. Solo lo Spirito "attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio" (Rm 8, 16), rendendoci capaci di quella confidenza e intimità, propria di Gesù, della quale Egli ci rende partecipi e co-eredi.
Il Santo Padre è decollato alla volta del Brasile, dove celebrerà la Giornata mondiale della gioventù. «Incoraggerò i ragazzi ad essere testimoni di speranza e artefici di pace». Sale sull'aereo portandosi la borsa, poi twitta: «Il mio cuore è pieno di gioia». Atterrerà attorno alle 22 ora italiana. Napolitano: «Attesa per messaggio di speranza».