Nella Messa di apertura dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, il Papa invita ad affrontare le sfide e i problemi di oggi non con uno spirito divisivo e conflittuale, ma centrando lo sguardo su Dio, per essere una Chiesa che ascolta e dialoga e non si divide. Il protagonista è lo Spirito Santo che frantuma le nostre aspettative e crea cose nuove, dice il Pontefice che chiede di imitare San Francesco d’Assisi per raggiungere tutti con il Vangelo
Post su X di @Pontifex alla vigilia dell'avvio del Sinodo sulla sinodalità. Domani 4 ottobre, nella festa di San Francesco, la Messa di apertura in Piazza San Pietro in concomitanza con la pubblicazione della Laudate Deum. Poi nel pomeriggio la prima congregazione con il saluto del Papa e le relazioni del segretario generale, il cardinale Grech, e del relatore generale, il cardinale Hollerich, che presenterà l'Instrumentum Laboris. I lavori in Aula Paolo VI fino al 29 ottobre
Il relatore generale, il cardinale Jean-Claude Hollerich, presenta in Aula Paolo VI il documento alla base dei lavori e apre il primo modulo di discussione “per una Chiesa sinodale. Un’esperienza integrale”. L’invito ai partecipanti all'assise: riflettiamo e preghiamo per offrire una "parola meditata" e non "una opinione improvvisata sul momento"
Il porporato ha tenuto in Aula Paolo VI la relazione di apertura del Sinodo alla presenza del Papa. “Con lo sguardo rivolto a Cristo, si può vedere anche chi ha un pensiero diverso dal nostro, conservatore o progressista, e camminare insieme”. Il cardinale Grech: “La Chiesa sia segno dell’amore di Dio, farmaco per guarire l’umanità ferita”
Francesco apre la prima Congregazione generale del Sinodo sulla Sinodalità e a tutti i partecipanti riuniti in Aula Paolo VI ricorda che l'assise "non è un parlamento, né una riunione tra amici": "Se in mezzo a noi ci sono altri modi di andare avanti per interessi umani, personali, ideologici, non sarà un Sinodo". Il Pontefice ribadisce che "il protagonista" è lo Spirito Santo: "Non rattristiamolo con parole vuote e col chiacchiericcio, malattia comune nella Chiesa"
Pubblicata l’esortazione apostolica di Francesco che specifica e completa l’enciclica del 2015: non reagiamo abbastanza, siamo vicini al punto di rottura. Critiche ai negazionisti: indubitabile l’origine umana del riscaldamento globale. L’impegno per la cura della casa comune scaturisce dalla fede cristiana
"Laudate Deum”, è questo il titolo della prossima Esortazione apostolica di Papa Francesco, che sarà resa pubblica il 4 ottobre. A rivelarne il titolo è stato lo stesso Papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti ad un incontro di rettori delle università pubbliche e private latinoamericane. In quella occasione il Papa è tornato su temi a lui molto cari come cambiamenti climatici, migrazioni ed esclusione sociale
Il 3 ottobre 2013 a largo di Lampedusa morirono 368 persone, i superstiti furono 155. A intervenire per primo nei soccorsi fu Vito Fiorino con la Gamar e altri pescatori di Lampedusa. Erano passati appena pochi mesi dalla visita di Papa Francesco sull’isola. Quella che fu una dei più gravi naufragi dell’immigrazione avveniva a poche centinaia di metri dalla costa
Francesco annuncia al termine dell’Angelus l’iniziativa “Impariamo dai bambini e dalle bambine” che si terrà nell’Aula Paolo VI, grazie al patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Un modo, spiega Francesco, per “tornare ad avere dei sentimenti puri come bambini”
Francesco ha stabilito il tema per la 58.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà il prossimo anno. "Importante guidare gli algoritmi, perché vi sia una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet"
Il segretario generale monsignor Baturi parla a chiusura del Consiglio permanente. E sull'autonomia differenziata: preoccupazione per la crescita delle diseguaglianze
La recente visita a Marsiglia, e in particolare la partecipazione alla sessione conclusiva dei "Rencontres Méditerranéennes" sono stati gli argomenti della catechesi di Francesco all'udienza generale: "Le persone, in piena dignità, possano scegliere di emigrare o di non emigrare"
Una ricercatrice italiana ha scoperto, trascritto in greco in un manoscritto conservato a Firenze, un carme bizantino per l'orazione personale composto in Italia meridionale nell'XI secolo
Il presidente dei vescovi ha aperto il Consiglio permanente. Tanti i temi nel suo discorso: piaga, femminicidi, lotta alla povertà, sicurezza sul lavoro, piano casa, sinodo e annuncio del Vangelo
"Teatro delle più grandi tragedie”, "possa il Mediterraneo tornare ad essere culla, luogo di incontro e fonte di crescita”. Con questo auspicio si conclude il comunicato finale diffuso al termine degli Incontri del Mediterraneo, scritto dal Comitato organizzativo. Il comunicato sintetizza alcune piste di azione: tra queste la proposta di promuovere gemellaggi tra gli attori civili, economici e religiosi delle cinque sponde e progetti per "un'ecologia che rispetti la terra, il mare e le persone"
Intervento di S.E. mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, alla tavola rotonda di apertura dei lavori dei vescovi del Mediterraneo di giovedì 21 settembre nell'ambito dell’evento Rencontres méditerranéennes “Mosaïques d’espérance”, tenutosi a Marsiglia dal 17 al 24 settembre 2023
Francesco conclude i Rencontres Méditerranéennes a Marsiglia e dinanzi a vescovi, politici, giovani e al presidente francese Macron si fa voce del "grido soffocato" di tanti migranti: "'Coloro che si rifugiano da noi non vanno visti come un peso da portare, ma come doni''. Il Pontefice chiede di regolare il fenomeno migratorio con responsabilità europea: "No a propagande allarmiste, serve un'accoglienza equa secondo le possibilità". Appello contro l'eutanasia: "Non è una morte dolce ma salata"
“Quando una persona soffre, è un dovere imprescindibile andargli incontro e aiutarlo. E di conseguenza tutto ciò che va contro questo principio, non è conforme a ciò che riteniamo essere umano e ancor meno conforme al Vangelo”. I vescovi del Mediterraneo uniti a Marsiglia inviano all’Europa un messaggio chiaro e inequivocabile: “Non si può pensare a politiche solamente poliziesche o semplicemente repressive. Non si può pensare di chiudere tutto come non si può solamente pagare altri Paesi perché facciano il lavoro di fermare i migranti. L’Europa deve mettersi a pensare ad una politica positiva verso la migrazione”
Da “culla di storia, religioni, migrazioni, scambi economici e culturali, percorsi di pace e di progresso” a simbolo di naufragio, sia dei migranti, che effettivamente perdono la vita, sia di civiltà: questo è quello che è accaduto al Mare nostrum. Teologhe e teologi di Paesi che si affacciano su di esso attraverso il documento s’impegnano affinché si cambi rotta nell’auspicio che “il Mediterraneo torni ad essere grembo di speranza: grembo e promessa di una fraternità possibile”
Nel primo giorno di lavoro dei vescovi al Palais du Pharo, l'arcivescovo di Bari-Bitonto illustra al Sir il "filo rosso" che lega il terzo incontro dei vescovi del Mediterraneo all'iniziativa voluta dalla Cei e iniziata proprio nel capoluogo pugliese nel 2020, per poi proseguire a Firenze nel 2022. Tra le priorità, affrontare il fenomeno migratorio, come chiede Papa Francesco, che arriverà venerdì a Marsiglia
Il Pontefice ha ripercorso l'impegno di san Daniele Comboni per l'Africa e ha condannato la situazione di sfruttamento nell'intero continente: "È un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca"
Giovani agli Incontri del Mediterraneo. Ci sono anche loro a Marsiglia, con i vescovi e Papa Francesco. 70 ragazzi e ragazze, dai 25 ai 30 anni, in rappresentanza del Mediterraneo in tutta la sua diversità. Vengono dal Marocco, dall’Algeria, dalla Terra Santa. Sono anche di denominazioni cristiane diverse. Ci sono ebrei e musulmani. Sono venuti a Marsiglia per lavorare insieme sulle sfide e sulle risorse del Mediterraneo e per condividere i loro pensieri e le loro testimonianze. Si faranno portavoce delle loro attese, confrontandosi con i vescovi che giungeranno giovedì a Marsiglia
“Un mondo libero da armi nucleari è possibile e necessario”, lo ribadisce il Papa in un messaggio al cardinal Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e ai partecipanti alla Conferenza internazionale che commemora i 60 anni dell’Enciclica Pacem in Terris di san Giovanni XXIII, “La guerra e altri ostacoli per la pace”, che si tiene il 19 e 20 settembre alla Casina Pio IV in Vaticano
L'arcivescovo di Napoli: "C'è la necessità urgente di prendersi cura delle ferite che attanagliano la nostra terra
All’Angelus, Francesco ricorda la sua prossima visita nella città francese per la conclusione dei “Rencontres Méditerranéennes”, iniziativa che mette al centro anche il fenomeno migratorio, “sfida non facile”. Poi la preghiera per l’Ucraina e per tutte le terre insanguinate dalla guerra
Nella riflessione all'Angelus di questa domenica, Papa Francesco commenta il brano evangelico proposto dalla liturgia in cui Gesù parla, attraverso una parabola, dell'infinita misericordia di Dio. Ci sentiamo perdonati dal Signore, domanda, e testimoniamo il suo amore perdonando chi ci ha fatto del male? Solo così si semina attorno a noi quella "vita nuova" altrimenti impossibile, si porta speranza e pace
Nel cuore di Bari don Andrea Favale e i parrocchiani vivono la fede di una grande famiglia che supporta i malati e coinvolge le nuove generazioni nel volontariato. In arrivo la XXXV Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti, Domenica 17 settembre 2023
“Era un prete, un prete buono, un cristiano, che divorava la Parola di Dio e non si è mai stancato di spezzarla per tutti e proprio perché uomo di preghiera combatteva per la libertà dei suoi ragazzi”. Così il presidente dei vescovi italiani, appena rientrato dalla Cina, nell’omelia alla Messa presieduta nella cattedrale del capoluogo siciliano per il trentesimo del martirio del Beato
Francesco prosegue il ciclo di catechesi sullo zelo apostolico e indica ai credenti la figura del "medico dei poveri" venezuelano José Gregorio Hernandez Cisneros come esempio di cristiano impegnato per i più deboli: "Tanti parlano, sparlano, dicono che tutto va male. Impegnarsi e non perdere tempo nel chiacchiericcio che è una peste". Un plauso a tutte le mamme: "Sono loro a trasmettere la fede in quel 'dialetto' che sanno parlare con i figli"