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Un pastore “vestito di popolo”

Omelia di S.E. Mons. Giuseppe Satriano per la solennità liturgica di San Nicola. Bari, Pontificia Basilica di San Nicola, martedì 6 dicembre 2022

Sorelle e fratelli tutti,

vivo con grande gioia questa eucaristia dopo aver assaporato, all’alba, il grande amore che la Città di Bari ha per il suo Santo Patrono. Le migliori condizioni di vita riguardo alla pandemia ci consentono di esprimere la nostra gioia che si fa partecipazione e condivisione a una festa che riconcilia gli animi e li eleva a slanci di bene e di fraternità.

San Nicola, sin dal primo giorno del mio arrivo in quest’amata Arcidiocesi, è stato punto di riferimento, compagno e intercessore per il ministero affidatomi.

Grazie alla vostra devozione sentita e sincera l’ho subito avvertito un pastore “vestito di popolo”. La sua storia, le leggende che la tradizione ci dona, descrivono Nicola come un uomo innamorato di Dio e profondamente innervato di passione per il popolo affidatogli, mai sordo al grido del povero e sempre pronto ad accogliere le sfide che attanagliavano la vita della sua gente.

Maestro e pastore, San Nicola, è ancora oggi per noi e per tutta la cristianità, in particolare per i fratelli d’oriente, quel ponte tra cielo e terra a cui consegnarsi nei momenti difficili e di grande disperazione.

Egli è l’immagine vera del pastore buono, sempre pronto a farsi carico di chi è nella difficoltà e nella fatica del vivere.

Autentico intercessore, il nostro grande santo si conformò e si unì alla preghiera di Gesù, che intercede presso il Padre per tutti gli uomini, in particolare per i peccatori e anche per i nemici.

Il suo soccorso non procurò soltanto guarigioni e prodezze della grazia a favore di malcapitati o perseguitati, ma costruì possibilità di pace e di unità.

Mentre ci affidiamo a Lui, da Lui desideriamo imparare a vivere questa dimensione della vita cristiana.

Inter-cedere, etimologicamente, significa “fare un passo tra”, “interporsi” tra due parti, indicando una compromissione attiva, un prendere sul serio tanto la relazione con Dio quanto quella con gli uomini.

Rivolgendoci al “Padre nostro” da veri figli, desideriamo vivere la fraternità che ci lega agli altri uomini. È l’intercessione la forma di preghiera in cui si manifesta la pienezza del nostro essere credenti come relazione con Dio e con gli uomini.

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Oggi la liturgia della Parola, attraverso i brani ascoltati, ci fa ritrovare San Nicola come servo buono del Signore, nell’evangelo di Luca, e luce delle nazioni, nel brano di Isaia.

L’orante che intercede vive il suo servizio nell’umiltà di chi sa di doversi rifare a Colui che tutto può, ma al tempo stesso è capace di ottenere luce, mediante la preghiera e il sacrificio di sé, nell’animo di chi necessita la grazia.

San Nicola visse tutto questo rivestendosi di grande compassione e tenerezza per chi soffriva; accogliendo costantemente le fatiche della sua gente per la quale si spese non solo sul piano ecclesiale, ma anche su quello sociale, sapendosi opporre a chi spadroneggiava e aprendo i cuori a conversione.

È per tale ragione che, dinanzi alla guerra scoppiata tra cristiani nella vicinia Ucraina, noi non possiamo rimanere indifferenti e dobbiamo spendere la nostra vita a favore di una soluzione del conflitto, che tanto dolore sta portando nelle case degli ucraini e dei russi.

È per tale ragione che dobbiamo assediare San Nicola e chiedere il suo potente intervento, Lui che è caro al cuore delle Chiese che sono in Ucraina e in Russia.

È per tale ragione che non dobbiamo indebolire il nostro impegno e pregare incessantemente per tutte le popolazioni afflitte dalla guerra.

Invocare la Pace, non è il facile e comodo atteggiamento di chi si disimpegna dinanzi alla storia.

No! Invocare la pace è l’atto più rivoluzionario che la storia possa conoscere, poiché richiede il coraggio di disarmare i cuori da ogni forma di orgoglio e ricercare quella fraternità necessaria per costruire una umanità rinnovata.

Alla luce del Vangelo e della vita di San Nicola non possiamo legittimare la guerra neanche dinanzi a ingiustizie e criminali. La guerra è sempre un tornare indietro e aprire alla barbarie: è la storia che ce lo insegna.

È per tale ragione che, all’indomani del conflitto, ci siamo trovati a pregare dinanzi a San Nicola con Russi e Ucraini e, subito dopo, dinanzi alla cara icona dell’Odegitria.

Anche il mio andare in Ucraina, insieme ad altri fratelli della nostra Città, ad attestare solidarietà a chi soffriva, è voluto essere un invito a non demordere dalla via della pace.

Oggi ho l’onore di annunciarvi che la Chiesa Italiana, nella persona del Cardinale Matteo Zuppi sarà a Bari, il 21 dicembre, per elevare una invocazione di pace, presiedendo una veglia di preghiera che si terrà qui, sulla tomba del nostro amato San Nicola.

Sarà uno spazio di grazia a cui si uniranno le altre diocesi italiane e diverrà momento forte per elevare la nostra supplica al Signore, per intercessione di San Nicola, il vittorioso.

Care sorelle e fratelli,

San Nicola ci invita a non ripiegarci su noi stessi, ma a sposare le sorti del mondo, rivestendoci di autentica compassione.

Coraggio e fiducia, riprendiamo il cammino dell’avvento che corre verso il Signore che viene; lasciamoci avvolgere dalla presenza di San Nicola e con cuore indiviso abbracciamo questo tempo di dolore, sapendo seminare la pace, ovunque, comunque, a qualsiasi costo.

Nelle nostre famiglie, per le città, nelle nostre comunità, la devozione a San Nicola si trasformi in intercessione vissuta mediante opere di pace.

In solitudine e col cuore sofferto, il Papa, più volte ha invitato tutti alla pace. Accogliamo i suoi innumerevoli appelli e stringiamoci accanto a chi soffre in questa triste ora della storia.

 

San Nicola,  

uomo di Dio e servo fedele di Cristo,

sii misericordioso e accogli la nostra supplica.

In te, abbiamo riposto la nostra speranza

e a te rivolgiamo la nostra preghiera.

Tu sei, per ogni cristiano, il soccorritore e il difensore:

liberaci da tutti i nostri pericoli e da tutti i nostri mali,

dona la pace ai nostri giorni.

Intercedi per noi, o Santo beatissimo,

affinché veniamo salvati tramite le tue preghiere,

per la grazia e la misericordia dell’unigenito Figlio,

il Signore nostro Gesù Cristo.

Per Lui e con Lui sia onore, potenza e gloria al Padre,

insieme allo Spirito Santo, ora e sempre e per i secoli dei secoli.

Amen.

✠ Giuseppe Satriano

                                                                                                 Arcivescovo di Bari-Bitonto

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